Riceviamo da Monica Rosselli, nipote di Nello, un breve resoconto della sua visita a Bagnoles de l’Orne, in Francia, in occasione del restauro del monumento alla memoria dei due antifascisti italiani Carlo e Nello Rosselli barbaramente trucidati da sicari francesi su ordine del regime fascista. La redazione di Laburista Notizie lo pubblica nella sua interezza, ringraziando Monica e Giacomo della cortese concessione. RdB
Per la prima volta mi sono recata nei luoghi dove mio nonno Nello Rosselli e il mio prozio Carlo Rosselli hanno trascorso gli ultimi giorni della loro intensa vita e dove sono stai assassinati il 9 giugno del 1937.
È stata una incredibile esperienza, un momento che non dimenticherò e ringrazio Valdo Spini che mi ha invitato, cogliendo l’occasione del restauro del monumento posto nel luogo del ritrovamento dei corpi a Bagnoles.
La campagna della Bassa Normandia, così bella e riposante, la presenza di persone davvero interessate alle vicende storiche della mia famiglia tra cui il Dott. Petitbon, la compagnia di mio cugino Antonio Ca’Zorzi, con la moglie Nydia e la figlia più piccola Emilia, tutto ha contribuito a farmi sentire profondamente il significato di questa visita, che si è svolta pochi giorni prima del settantanovesimo anniversario dell’uccisione dei fratelli Rosselli.
Desidero riportare il breve discorso che ho avuto l’onore di tenere davanti alle autorità municipali francesi, alle giovani rappresentanti dell’ANPI di Parigi, intitolato a Carlo e Nello Rosselli, agli amici vecchi e nuovi, intervenuti generosamente.
Mio fratello Giacomo Rosselli ha sintetizzato per me alcuni concetti che avevamo entrambi nel cuore e così ecco di seguito la traccia del discorso:
A nome mio e della famiglia Rosselli un buon giorno a tutte le persone che si ritrovano qui oggi per ricordare Carlo e Nello e il loro pensiero che continua ad essere vivo ed attuale ancora oggi. Anche se a volte il rischio dell’oblio si fa sentire.
Nelle nostre scuole il periodo che intercorre tra la prima e la seconda guerra è studiato assai poco e ancora meno è approfondito l’impegno antifascista tra gli anni venti e trenta. E anche gran parte della classe politica che oggi ci rappresenta, gran parte, ma non tutta per fortuna, sembra aver dimenticato quel periodo storico e quella lezione, in primo luogo lezione civile e morale che Carlo e Nello ci hanno lasciato. Il rischio di conseguenza è che il nome dei fratelli Rosselli e di altri oppositori del fascismo sia conosciuto dai più come nome identificativo di una piazza, di una via o di una scuola e poco altro.
Ma se tutti noi ci troviamo qui, 79 anni dopo l’assassinio, a chiederci ancora e con sempre più urgenza come realizzare in questo nostro imperfetto mondo, libertà individuale e giustizia sociale, questo testimonia l’importanza delle vite di Carlo e Nello. E del perché ci troviamo qui oggi. Quel motto “giustizia e libertà” che già nel 1930 riprendeva nel nome gli ideali di un movimento risorgimentale, rimane più che mai sinonimo di una ricerca che non deve e non può avere fine.
E’importante essere qui oggi a ricordare Carlo e Nello e insieme a loro tutte quelle persone che silenziosamente ma tenacemente portano avanti quei valori nel difficile mondo odierno.
Come rappresentante della famiglia ci tengo a ringraziare tutte le amiche e gli amici che sono qui oggi.
Un ringraziamento speciale alla municipalità di Bagnoles che così bene ha conservato questo luogo in tutti questi anni. Non è poco. Anzi è molto, grazie!
Il nostro ringraziamento va anche all’ambasciatore italiano a Parigi Giandomenico Magliano e al console italiano a Parigi Andrea Cavallari.
Un grazie di cuore a Francesca Nicoli dello studio di scultura Nicoli di Carrara per essersi fatto carico della pulitura del monumento.
E grazie, un grazie davvero particolare a Valdo Spini che in tutti questi anni, con grande pazienza e tenacia, ha portato avanti il ricordo, il pensiero e l’ impegno di Carlo e Nello!
Insomma, un grazie a tutti voi che siete arrivati qui oggi per non dimenticare. Per “non mollare”.
Grazie dalla famiglia Rosselli
Ed è con un invito a non dimenticare e a “Non mollare“ che concludo il ricordo della mia visita a Bagnoles, che, come nipote di Nello, mi ha visto ospite di un luogo bellissimo, amato dai fratelli Rosselli e purtroppo entrato tragicamente nel nostro lessico familiare.
Da LABURISTA Notizie n. 4/2016