Pontassieve e la campagna elettorale: si torni a parlare della Casa della Salute

Pontassieve e la campagna elettorale: si torni a parlare della Casa della Salute
Con la maggior parte delle candidature ormai delineate, la campagna elettorale per Pontassieve entra nel vivo in vista del voto del prossimo 26 maggio. Sebbene sia ancora prematuro parlare di indirizzi e programmi per la maggior parte dei candidati, c’è un tema che non potrà mancare nell’agenda politica, quello della salute. Chi governerà il primo comune della Valdisieve da giugno 2019 non potrà difatti non riaprire il fascicolo Casa della Salute, che ha visto la propria dolorosa vicenda consumarsi negli ultimi anni per poi arrivare ad oggi con un clamoroso nulla di fatto.
Pare infatti ormai lettera morta il protocollo firmato a suo tempo dai sindaci Mairaghi, Zucchini e Pinzani che stabiliva l’orizzonte condiviso di costruire una vera e propria Casa della Salute della Valdisieve nell’ex area ferroviaria di Pontassieve, raggiungibile e comoda con i mezzi pubblici (gomma e rotaia), centrale rispetto al paese e capace di stimolare la più ampia riqualificazione di un’area ferma nell’abbandono dai primi anni 2000. Soprattutto, pensata per dare risposta ai bisogni sociosanitari di una popolazione sempre più anziana, e da sempre distante dai tre grandi poli ospedialieri fiorentini. L’unica a battersi davvero, in questi anni, affinché quel progetto fosse portato a termine è stata la Sindaca di Pontassieve, Monica Marini. Purtroppo, in gran solitudine. Dinamiche politiche, locali e regionali, logiche del “fare meno ma fare subito” hanno invece indotto le amministrazioni (in scadenza) di Pelago e Rufina a rinnegare parzialmente l’obiettivo iniziale, favorendo piuttosto un assai più modesto intervento di ristrutturazione del vetusto poliambulatorio ASL di San Francesco, lontano dalla stazione del treno, con minori possibilità di parcheggio, di sviluppo e, non ultimo, ricadente nel Comune di Pelago, dato cruciale visto che le dimensioni operative, il livello e la quantità dei servizi offerti da ogni Casa della Salute – secondo legge regionale – dipendono dal numero di medici di base presenti nel comune di realizzazione, che è fissato in proporzione alla popolazione residente e che a Pelago risulterebbero insufficienti a garantire quel modello.

Addirittura, secondo la legge regionale, quella da realizzarsi a San Francesco non potrebbe neanche essere qualificata come vera e propria Casa della Salute, vista la prevista carenza di servizi rispetto agli standard del modello. Insomma, niente più di una modesta ristrutturazione, niente più di quello che abbiamo oggi: un distretto sanitario. Sigle associative e sindacali, forse abbagliate dalla possibilità di avere meno, ma in tempi più rapidi, nel tempo non hanno sostenuto a sufficienza la battaglia solitaria della Sindaca per un servizio di qualità.
Va da sé che la realizzazione di una nuova struttura nel comune più popoloso – che, ribadiamo, ha da tempo messo a disposizione un’area vuota, oggi in via di bonifica, dove poter costruire ex novo – porterebbe indubbi vantaggi, ed il mantenimento di quella promessa. Non solo. In una nota, alcuni mesi fa, Marini aveva anche chiarito la disponibilità del Comune di Pontassieve a sostenere la realizzazione della struttura con un contributo di un milione di euro da finanziare tramite le casse comunali nel caso in cui la Regione Toscana non avesse potuto finanziarla interamente. Per l’avvio di questo cantiere sembrava quindi non mancare niente, se non la volontà. In un contesto dai tratti paradossali (area disponibile, contributo finanziario diretto, ed il protocollo firmato dai tre Comuni che ad oggi rimane l’unico atto formale sull’argomento), la Regione Toscana pare invece aver optato anch’essa per la soluzione al ribasso, scartando il progetto iniziale. Ad oggi, la Valdisieve non avrà una sua Casa della Salute. Che il tema sarà riproposto nel programma elettorale di Marini, oggi in corsa per il secondo mandato, è scontato e la Sindaca merita tutto il nostro sostegno. Agli altri contenenti per Palazzo Sansoni-Trombetta, ed alle forze politiche, sindacali e sociali della Valdisieve tutta (in primis ai due candidati del centrosinistra per Pelago e Rufina), chiediamo oggi di riflettere seriamente sull’importanza di questo tema per i nostri cittadini, per ripartire in un percorso condiviso abbandonato troppo in fretta ed apparentemente senza motivo. Come lo spieghiamo ai cittadini?
A.F.- G.C.

da LABURISTA Notizie n. 1/2019